Drago di AresGiunti alla fonte, il gruppo si imbatte però nel suo terribile guardiano, un
Drago serpentino che uccide con le sue spire e i suoi morsi tutti i suoi compagni; il solo a scamparla è Cadmo, che, spinto dalla sete di vendetta, uccide il mostro fracassandogli la testa con un masso. L'eroe sacrifica poi la vacca sacra, e assiste alla apparizione della dea Atena, che lo esorta a raccogliere i denti del drago ucciso per seminarli. Dopo averlo fatto, dalla terra sorsero magicamente dei guerrieri armati, gli
Sparti (i "seminati"), che tentarono di aggredire Cadmo; quest'ultimo però decide astutamente di lanciare in mezzo alla mischia una pietra, fatto che provoca presto un litigio fra gli antagonisti. Alla fine della lotta furibonda, solo cinque guerrieri restano in piedi, e scelgono di mettersi al servizio dell'avversario per aiutarlo a costruire la città. I loro nomi sono:
Echione (padre del prossimo re di Tebe),
Ctonio,
Peloro,
Iperenore e
Udeo (o Evereo, padre dell'indovino
Tiresia►), tutti nomi che richiamano l'idea della terra o del serpente; insieme a Cadmo, rappresentano le cinque famiglie nobili della nuova città.
Cadmo ReNonostante l'impresa eroica, benedetta da
Atena, il dio della guerra
Ares► non approvò l'uccisione del suo drago, e condannò il guerriero ad otto anni di schiavitù per la sua empietà; al termine di essi però, Cadmo divenne il primo re di Tebe, e addirittura sposò la figlia di Ares,
Armonia, da cui poi discese la casata reale della nuova città. Il matrimonio dei due fu un evento di portata "ultraterrena", e vi parteciparono tutti gli dèi olimpici, fra lauti banchetti e doni preziosi: fra tutti, ve ne fu uno, ad opera di
Afrodite, che divenne proverbialmente conosciuto come collana di Armonia: tale monile, forgiato dal marito
Efesto►, aveva il dono di dare la bellezza a chi la indossasse, e in futuro si rivelerà essere un oggetto invidiato da molti, alla stregua di un vero e proprio "gioiello maledetto". Al termine di un regno lungo e felice, Cadmo e Armonia scelsero la via dell'esilio volontario: lasciarono il potere nelle mani di Penteo e si recarono nella remota Illiria (oggi la zona della Dalmazia), dove furono mutati dagli dèi in serpenti; si diceva che la discendenza dei due avesse tatuato sulla pelle proprio il simbolo di questo animale.
Cultura PopolareL'impresa di Cadmo è divenuta poi, in epoche successive, fonte d'ispirazione per le celeberrime favole medievali, narranti le storie di paladini che uccidono draghi; inoltre Tebe in antichità era chiamata anche "
urbs draconigena", cioè la città "nata dal drago". Infine, sempre in età classica, prima della più celebre espressione "vittoria di Pirro", si era soliti chiamare "
vittoria di Cadmo" un'impresa di successo che richiedeva però grandissimi sacrifici.
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